In un'epoca in cui i pescatori sono sempre più protesi verso un'esasperata ricerca d'attrezzature all'avanguardia e sempre più propensi ad adottare termini stranieri, in questo mix di tecnologia e linguaggio iniziatico mi sono imbattuto con piacere nel "plinc e plonc".

In tal caso però non si tratta dell'ultima scoperta in grado di garantire chi sa quali catture, ma di un'esca degli anni Ottanta, il crazy crawler della Heddon, scovata in un negozio "d'altri tempi" a Correggio (RE) e così chiamata dai pescatori locali per il rumore che l'artificiale produce quando rompe l'acqua.
Questo rinvenimento è stato inoltre l'occasione per una lunga e piacevole chiacchierata con il proprietario, il signor Catellani, che mi ha raccontato gustosi aneddoti sui boccaloni, soffermandosi non tanto sul mulinello d'ultima generazione o sulla canna ultra leggera, ma sui pesci, sulle loro abitudini, sull'ambiente naturale in cui vivono. Un modo di concepire la pesca forse non più attuale, o meglio non più di moda, ma certamente ricco di poesia e di passione.