Una delle caratteristiche principali di un buon mulinello è indubbiamente la frizione, meccanismo a compressione composto da dischi alternati e da una rotella filettata.
I dischi, di solito 5+5 o 3+3, sono realizzati in acciaio e/o kevlar o semplicemente plastica, nei più economici, mentre la rotella è fatta in plastica o alluminio. La frizione serve a "bloccare" la bobina al corpo del mulinello permettendogli però quel minimo movimento necessario a farla slittare, rilasciando quindi filo, quando la nostra lenza è sottoposta a trazione durante i recupero del pesce catturato. Tale slittamento è necessario proprio per evitare rotture del filo imbobinato, con conseguente perdita della preda e nostro "giramento di scatole". Ciò accade, ovviamente, quando la forza di trazione supera il carico di rottura della lenza. La regolazione viene effettuata operando sull' apposita "rotella" che, agendo sui dischi, varia la pressione esercitata sulla bobina bloccandola più o meno.
Una caratteristica da considerare nella frizione è la sua "micrometricità". In parole povere è il numero di "scatti" che compie la rotella per fare un giro completo. Più sono e migliore sarà la regolazione diventando molto precisa e "dolce". Considerando polvere, terriccio ed altre microscopiche porcherie che inevitabilmente "attaccano" il nostro mulinello è meglio optare su versioni sigillate da piccole guarnizioni in gomma che impediscono la penetrazione di tali scorie all'interno di essa. Analogamente ai cuscinetti, altra parte in "movimento", un simile inconveniente rende il suo funzionamento "incerto" sino a rischiare addirittura il blocco totale della bobina.
A seconda di marche o modelli, la frizione è posizionata o anteriormente o posteriormente.
Nella versione anteriore i dischi sono posti all'interno della bobina. Sono in genere più grandi quindi si scaldano di meno sotto sforzo a trazione e di conseguenza si usurano meno. La rotella su cui agire è proprio sulla testa della bobina.
In quella posteriore i dischi sono posti all'interno di appositi alloggi dentro la carena.
La rotella di regolazione è posta sul fondo del corpo, in genere proprio dietro la leva dell'antiritorno.
Non ci sono pregi o difetti che possono influenzare la scelta in base al suo "posizionamento". Questione di propria comodità e manualità. Esistono poi alcune "chicche" che però si trovano solo nei mulinelli con frizione posteriore.
Sono le frizioni aggiuntive denominate "da combattimento" o per dirla all'americana "fighting drag". Servono, durante il recupero della preda "dal vivo", ad allargare o stringere "al volo" i dischi della frizione, precedentemente tarata, di quel poco che basta per sopperire alla taglia del pesce. Se la preda è piccola, si riesce chiudere tutta la frizione e "pompare" con il mulinello per fare prima.
Mitchell ha il proprio sistema chiamato "Full Control". E' una leva vera e propria posizionata sotto il piede di fissaggio alla canna del mulinello. Tirandola con un dito della stessa mano con cui si tiene la canna si "chiude" la frizione. Molto sensibile ma si corre il rischio, se non si ha abbastanza autocontrollo e sangue freddo, di tirare troppo per l'eccitazione durante il recupero e, bloccando interamente la frizione, di spezzare la lenza se la preda è parecchio grossa.
Shimano, Tica ed altri costruttori presentano un sistema analogo formato da una levetta simile all'antiritorno posizionata proprio sopra la frizione primaria. Viene spostata facilmente con un dito della mano che aziona la manovella di recupero.
Cosa fondamentale:la frizione va tarata sul filo utilizzato e non sulle dimensioni del pesce che si spera di catturare!!!!!!!!!!
Per fare ciò, ripetendo quanto detto nell'articolo sul mulinello in generale, prendete in una mano la canna e: